SoS India, grazie alla preziosa collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana, ha portato a compimento alcuni grandi progetti. I contributi raccolti attraverso l’8xmille alla Chiesa Cattolica hanno permesso di sostenere lo sviluppo di molte comunità indiane, restituendo dignità e donando nuove opportunità a tante persone emarginate.
Illustriamo qui di seguito i progetti che SoS India ha realizzato con i contributi ricevuti.
Progetto n. 577/2017 – Speranza per i giovani adivasi a Titlidangi
Il progetto, realizzato in collaborazione con la diocesi di Bagdogra, ha cercato di avviare un processo di miglioramento delle condizioni socio-economiche della popolazione locale con particolare attenzione ai giovani e alle donne. L’iniziativa mirava a dar loro i mezzi per affrancarsi dalla sottomissione incondizionata e poter raggiungere una migliore autonomia personale.
In particolare si è lavorato per:
- sensibilizzare la popolazione a promuovere e a rafforzare la propria autostima per affrontare nel migliore dei modi le questioni comuni quali l’alfabetizzazione e l’istruzione, soprattutto dei minori, la sanità pubblica e privata, le attività comunitarie, i valori etici e le tradizioni;
- promuovere la funzione della donna, figura fondamentale nella trasformazione della società e della famiglia;
- infondere alle nuove generazioni adivasi coraggio, sicurezza e autostima personale.
Prima tappa di questo articolato progetto, che si svilupperà in più fasi successive, è stata la costruzione di una Casa della comunità, una Community hall, un centro polifunzionale cuore pulsante di tutte le iniziative che di volta in volta la popolazione del villaggio decide di realizzare: scuola e doposcuola, riunioni, poliambulatorio, luogo di preghiera, di musica, di rappresentazioni teatrali e di prevenzione socio-sanitaria, etc.
Progetto n. 1049/2015 – Educare è un’arte. L’educazione è uno degli strumenti più potenti di riscatto sociale (Rajganj)
L’abbandono scolastico nelle scuole primarie del distretto di Rajganj nel West Bengala supera l’80% degli iscritti.
Nel tentativo di invertire la rotta SoS India con il sostegno dell’8xmille ha progettato un delicato, ma indispensabile lavoro con le famiglie per promuovere la consapevolezza del valore dell’educazione di base e della formazione socio-professionale insieme alla presa di coscienza di diritti e doveri.
Ci si è concentrati sul miglioramento della preparazione degli insegnanti sia da un punto di vista didattico-professionale che motivazionale. Attraverso specifici corsi formativi e di aggiornamento di durata annuale li si è stimolati a lavorare per obiettivi, a maturare maggiore consapevolezza del loro ruolo di educatori e di stimolatori delle potenzialità di ciascun alunno, a rafforzare la conoscenza disciplinare, ad acquisire strumenti che li spingano a interpretare appropriatamente il loro ruolo di leader della comunità, di promotori del nuovo e di valorizzatori delle potenzialità locali.
Preparare adeguatamente un insegnante vuol dire educare 50/60 scolari e avviare così un cambiamento significativo nella società. Perché questo si realizzi è però necessario che questi insegnanti diventino il punto di riferimento certo e preparato all’interno del tessuto sociale dei vari villaggi (scolari, genitori e abitanti).
Prima di avviare i corsi SoS India ha provveduto alla costruzione di un piano della scuola nell’area del collegio universitario St. Xavier ubicato a Rajganj, nel West Bengal, che ha ospitato a rotazione, per la durata annuale dei due corsi, 200 corsisti dei 6.000 insegnanti da aggiornare-formare.
L’attività formativa avviata dovrebbe ora continuare con le risorse locali grazie agli interventi dei padri gesuiti e del loro collegio universitario. Un grande e impegnativo progetto la cui realizzazione è stata sostenuta dai contributi del fondo dell’8xmille che il contribuente italiano destina alla Chiesa Cattolica, dai padri gesuiti del distretto di Darjeeling e dai sostenitori di Sos India, che ringraziamo.
Progetto n. 580/2011 – Ridare dignità ai lebbrosi. L’esperienza di Jesu Ashram di Matigara
Questo primo progetto realizzato con il sostegno finanziario del fondo dell’8xmille che il contribuente italiano destina alla Chiesa Cattolica si è concentrato su una urgente e prioritaria azione di cura e di prevenzione di malati particolarmente discriminati dalla società indiana, quali quelli affetti da HIV/AIDS, tubercolosi e lebbra.
Si è avviato un processo che voleva e vuole restituire dignità alle persone, combattere il pregiudizio, l’ignoranza, la povertà e la malattia.
Ci si è focalizzati sulla preparazione professionale di “infermiere/i di villaggio” nella convinzione che la loro presenza può far girare la storia in modo diverso per quelle persone ammalate e discriminate. Una preparazione umana, professionale e sociale attenta a:
- seguire i malati sia presso il lebbrosario, ma soprattutto nei loro villaggi attraverso visite periodiche, medicazioni e terapie appropriate;
- sottoporre i bambini frequentanti le scuole dei villaggi a periodici screening, aiutare le insegnanti a riconoscere i sintomi della lebbra e di altri disturbi tra gli scolari, segnalando la loro presenza all’infermiere/a;
- educare le famiglie e gli abitanti che, vittime di pregiudizio avevano allontanato i loro familiari ammalati, a riaccoglierli con le dovute precauzioni;
- provvedere al ricovero nel lebbrosario degli ammalati bisognosi di cure;
- promuovere l’educazione alimentare provvedendo anche alla fornitura di cibo integrativo agli alunni delle scuole del villaggio;
- promuovere corsi di alfabetizzazione e di formazione artigianale per le donne così da generare un piccolo reddito per la famiglia.
Un’azione che ha dato frutti significativi e qualità alla vita di tante persone.