L’istruzione trasforma la vita e offre un futuro di dignità

Hatighisa è uno dei tanti villaggi che sorgono all’interno delle numerose piantagioni di tè che si incontrano nel distretto di Darjeelling. A livello paesaggistico i tea garden fanno pensare al giardino dell’Eden, ma visti con gli occhi di chi ci vive e lavora appaiono per quello che sono: un luogo di sfruttamento e da cui se ne è andata la speranza.

La popolazione di Hatighisa è povera. I redditi familiari non garantiscono il minimo vitale, sia per i salari molto bassi, sia perché in ogni famiglia vi è solitamente solo un componente che lavora. Una paga giornaliera di 165 rupie (2 euro circa) rappresenta l’unico reddito che deve “bastare” a sfamare l’intera famiglia, oltre a far fronte alle spese per l’educazione dei bambini, per la salute e per ogni altra esigenza familiare.

La speranza di vita ad Hatighisa è molto bassa. Si muore in giovane età. È molto facile che qualora venga a mancare la sola persona che provvede al reddito familiare, il resto della famiglia si trovi in condizioni di indigenza e di miseria, senza nessuna prospettiva per la propria sopravvivenza.

La locale scuola primaria, la St. Vincent’s Primary School gestita dai padri gesuiti, non dispone di risorse proprie anche perché i genitori degli alunni che la frequentano non possono pagare nessuna retta scolastica in considerazione della loro precaria situazione economica. Tutte condizioni che nel passato hanno reso difficile la regolare frequenza scolastica degli alunni.

Negli anni scorsi erano numerosi gli abbandoni scolastici spinti anche dalle difficoltà di apprendimento e dalla mancanza di minime condizioni igienico-sanitarie. Grazie però al sostegno di tanti benefattori e sponsor la vecchia scuola, malandata, umida e priva di servizi igienici, è stata bonificata e ristrutturata con interventi graduali e successivi, commisurati alle disponibilità finanziarie raccolte da SoS India.

Un importante contributo ai lavori di ristrutturazione muraria è stato dato dall’intervento di sostenitori privati e in particolare della Fondazione Banca Nazionale del Lavoro.

Successivamente, con il contributo della Caritas di Roma, sempre con il coordinamento di SoS India, si è riusciti a rinnovare i banchi, gli arredi e le lavagne.

Con un successivo recente intervento, sempre sostenuto dalla Fondazione Banca Nazionale del Lavoro e da donazioni private, si sono rifatti i servizi igienici.

Così ora, finalmente, la St. Vincent’s Primary School può offrire alle bambine e ai bambini un ambiente scolastico salubre, dotato dei servizi di base, di arredamenti e sussidi consoni alla funzione a cui è chiamata ogni scuola e favorire così la frequenza scolastica con assiduità e interesse e buoni risultati sul piano dell’apprendimento e della socializzazione.

Padre Lawrence, il direttore della St. Vincent’s Primary School, ci ha scritto:

– Se dicessi che la povertà è un problema non sarebbe corretto, perché la povertà non è un problema, ma una conseguenza. Per me il grave problema delle piantagioni di tè è l’analfabetismo. Quando le persone saranno istruite comprenderanno l’importanza dell’istruzione per i loro figli; solo allora potremo dire che il cambiamento è iniziato e che la speranza abita questi luoghi. L’impresa non è opera di un giorno, ma di una vita intera. Molte congregazioni religiose sono già coinvolte e impegnate nel favorire la promozione del popolo indigeno, e cercano di promuovere la dignità e il rispetto per queste persone.

Chi ne ha beneficiato

  • 1.080 alunni di cui 730 ragazzi e 350 ragazze

Chi ha finanziato il progetto

  • Fondazione Banca Nazionale del Lavoro, Caritas di Roma e donazioni private
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